Biografia Tommaso Cevese
Tommaso Cevese è laureato in Lettere moderne con indirizzo musicale e in Filosofia con indirizzo epistemologico, presso l’Università di Padova ed è docente di storia e filosofia al liceo scientifico Quadri di Vicenza, dove tiene anche dei corsi di fotografia. Tra il 1990 e il 1999 ha esposto le sue fotografie in varie mostre. Ha pubblicato i seguenti testi: Monte Berico (1991); A Valdimolino (2004) a proposito dei quali il famoso fotografo Fulvio Roiter ha scritto:”E’ difficile spiegare a parole l’interesse e la novità delle fotografie di Tommaso Cevese lasciando fuori l’amicizia che mi lega a questo giovane sensibile e intelligentemente preparato. C’è tuttavia qualcosa che emerge con prepotenza in queste immagini e che è facile qui riferire: una sorta di coinvolgimento emozionale che ci seduce per il perfetto equilibrio formale e cromatico delle scelte, l’impatto efficace che la sintesi dei segni, chiusi dentro ad ogni immagine, riesce ad avere nel nostro occhio e, attraverso questo, sulla nostra mente”. Del volume Harmonia, strumenti musicali nell’arte figurativa vicentina (1993), di cui è coautrice Katia Brugnolo, ha fornito anche l’apparato iconografico. E’ autore delle immagini fotografiche dei seguenti volumi: Vicenza, città nobilissima, di Remo Schiavo e Bruno Chiozzi (1993); Vicenza tra architettura e paesaggio, con i testi di Alessandra Pranovi (2004); Vicenza, guida alla provincia (1995); La Chiesa e il monastero di San Rocco in Vicenza, di Renato Cevese e Ermenegildo Reato (1996); Marostica e il suo territorio nel Duecento, di Giordano Dellai (1998); Toara, libro di cui è coautore Roberto Pellizzaro (1° ed. 1999; 2° ed. 2004); Luci di un altopiano, Tonezza e i Fiorentini, di cui ha curato anche il testo (1°ed. 1999, 2° ed. 2003); Vicenza, Vicenza (2000) – con immagini riflesse sull’acqua; Vicenza, la provincia preziosa (2000), con il contributo di altri fotografi; Il Conservatorio di musica A. Pedrollo di Vicenza (2001); La Chiesa e il monastero di S. Tomaso (2001); L’anima dei Berici, con testi di Alberto Girardi (2003); Vicenza Ritratto di una città. Guida storico – artistica, di Franco Barbieri e Renato Cevese (2004), per il quale ha fornito varie immagini; Il Monastero di San Domenico e il Conservatorio di Vicenza, con testi di Vittorio Bolcato; Stagioni al Rovere (2006), Villa Godi Piovene (2007); Storie e stagioni, Villa Velo-Guardini a Isola vicentina (2010) con testi di Irene Favaretto e Giuseppina Ghirardini; Verona, la città – il territorio (2010) con testi di Marco Girardi; Vicenza, le ville e il Palladio (2012) con i testi di Silvia Anapoli; Villa Negri Piovene a Mussolente – Stagioni (2023) con testi di Giordano Dellai. Ha scritto, con Chiara Faresin, Il Cammino Fogazzaro Roi (1° ed. 2014; 2° ed. 2016; 3° ed. 2020), del quale ha fornito anche le immagini. Tommaso Cevese ha collaborato con la Casa Editrice De Agostini per la realizzazione di vari posters sulla provincia di Vicenza, con la Casa Editrice Mondadori Electa per il volume Il mobile rococò con testi di Enrico Colle, e con la rivista Città d’Italia per il numero dedicato a Vicenza. Ha collaborato con la rivista Veneto e Veneti, che nel numero di aprile-maggio 2011 ha premiato una sua fotografia di Venezia.
Ha curato e fornito la documentazione fotografica per l’inserimento di Vicenza nella lista dei patrimoni dell’Unesco. Ha tenuto lezioni di estetica della fotografia al Dams di Padova.
Insieme al soprano Alessandra Borin, ha ideato e promosso l’introduzione nelle scuole superiori della storia della musica e dell’ascolto musicale in relazione alla letteratura, alla filosofia e alla storia dell’arte; progetto già sperimentato con successo al liceo scientifico Quadri di Vicenza.
Ha inoltre pubblicato tre libri di poesie e fotografie: Stanze della mente (2011), Faville (2015), Scie (2019) e uno di sole poesie: I giorni della vita (2018). Alcune sue poesie sono uscite nel volume edito dalla Accademia Olimpica, La peste Covid – 19: non solo un problema scientifico e sanitario (2022). A proposito di Stanze della mente scrive Dario Vivian: “Entrando nel mondo poetico di Tommaso Cevese, la prima percezione che mi ha afferrato è stata di natura sensoriale. I colori, soprattutto, ma anche i profumi e i suoni, escono dalle pagine e coinvolgono in un’esperienza di totalità. Sono poesie da vedere e sentire, da udire e odorare, immersi nella contemplazione che l’autore condivide con i suoi compagni di strada e dove la parola poetica, calata nel mondo problematico di oggi, può essere medicinale, perchè coinvolge testa e cuore, corpo e spirito, mondo interiore e mondo esterno trasfigurato in paesaggio dell’anima, da cui affiora spesso l’urgenza di assoluto”. E aggiunge Mario Richter: “Tommaso Cevese riesce a penetrare nei più reconditi recessi delle immagini naturali, conducendoci in un mondo simile a certe visioni alle quali solo i sogni più privilegiati ci consentono talvolta di accedere. L’uso ricorrente delle frasi nominali assicura alle cose visibili un’oggettività suscettibile di contemplazione. Persino alcune memorie di vita familiare, di solito così difficilmente poetizzabili, assurgono agli incanti di questa particolare magica atmosfera”. Riguardo al libro Faville, Daniela Goldin scrive: “Tommaso Cevese è cantore innamorato della bellezza, dello stupore, dell’eleganza, della nostalgia. Ogni favilla è frammento che si libra nell’aria e illumina. Come fotografo l’Autore ha un occhio pittorico, che si riflette anche nei versi; la sinestesia è qui habitus mentale; la musica, come musicalità dei testi e delle stesse figure, percorre tutto il volume. Quello di Tommaso Cevese è il rifiuto di una vita senza vita, di quel morire un po’ per volta che brucia l’attesa e vela la speranza”. Infine, a proposito del libro Scie, Nazario Pardini scrive: “Parlerei di spartito musicale, dacché il poeta affida le sue vertigini ontologiche a versi che con il loro procedere sembrano concretizzare le emozioni[…] Quello che al fin fine resta dopo la lettura è la piacevole armonia di riflessi esistenziali consegnata ad una trama di padronanza metrica […] un poema ricco di vita dove tutto fa da antiporta, da prodromica apertura ad una apoteosi sinfonica”.
Nell’agosto 2011, una sua poesia inedita è stato premiata al concorso letterario nazionale bandito dal Centro Studi “A. Fogazzaro” di Jenne (Roma) e patrocinato dalla Provincia di Roma; finalista al concorso internazionale di poesia Margherite Yourcenar 2016, al Premio internazionale della Giornata mondiale della Poesia 2019, al VII concorso CET – Scuola Autori di Mogol 2019, al XX concorso internazionale di poesia Habere artem 2019, a Il Tiburtino – IV edizione 2019; ha ricevuto la menzione di merito al terzo e al quarto Premio internazionale “Salvatore Quasimodo”. E’ presente, con alcuni testi poetici, nell’Enciclopedia dei Poeti Italiani Contemporanei e nella nuova Storia della letteratura italiana-dal secondo Novecento ai giorni nostri, di Guido Miano Editore-Milano. Ha composto vari brani musicali, eseguiti in sale e chiese del Veneto, ha musicato testi poetici e scritto musiche per celebrazioni pubbliche.
Sono previsti in uscita i seguenti volumi: Valli d’incanto tra l’Astico e il Posina; La Pedemontana del Brenta e l’Altopiano dei sette Comuni; Il Cammino Rigoni Stern; Fili di vita – poesie, immagini, musiche.